Con i costi che lievitano giorno per giorno, in attesa di una riduzione che si sta lentamente proponendo all’orizzonte (per la recessione che si profila, non per le soluzioni attuate dai governi o dalla UE), l’unico modo per ridurre i costi è tenere d’occhio i consumi per ottenerne una riduzione che si rifletterà in un risparmio economico.
Ovviamente a questo processo devono partecipare tutti i soggetti che fanno uso dell’impianto di riscaldamento, quindi condòmini ed inquilini, unitamente alla società che rileva i consumi ed all’amministratore del condominio che rappresenta il fulcro di tutto il sistema poiché aggrega i dati.
Uno dei metodi suggeriti è quello di predisporre un foglio di calcolo che riporti i consumi rilevati mensilmente (o anche in modo più frequente) da condividere con gli abitanti del condominio.
La condivisione di dati e documenti comporta delle insidie, poiché le letture dei consumi sono da considerare dei dati personali e di conseguenza occorre prestare molta attenzione, sia a chi riceverà e potrà leggere i dati, sia alla sicurezza dei dati ed alla loro conservazione.
Ad esempio, la conservazione dei documenti da condividere presso un operatore nel cloud non europeo, non rappresenta una buona soluzione; un’altra questione da affrontare prima di condividere i dati è di assegnare i privilegi di accesso solo a coloro che hanno titolo di accedervi escludendo, con certezza, tutti coloro che non hanno titolo.
Come si vede si tratta di un processo non banale e che richiede un minimo di applicazione perché il rischio di data breach è abbastanza elevato, con il rischio sanzionatorio e risarcitorio dietro l’angolo.