E così Mark Zuckerberg si è rimangiato la parola … quando il proprietario di Facebook comprò Whatsapp nel 2014 garantì con la propria parola davanti alla Commissione Antitrust Europea che lo stava ammonendo, che mai e poi mai i dati di Whatsapp sarebbero stati condivisi con quelli di Facebook.
Ebbene, è arrivato il momento di monetizzare al massimo il flusso di dati generato dagli utilizzatori di Whatsapp poiché dall’8 di febbraio cambiano i termini di servizio e gli utilizzatori si troveranno davanti ad un bivio: accettare i nuovi termini di servizio o la cancellazione dell’account.
In breve l’utente di Whatsapp deve decidere se concedere a Facebook di ficcare il naso nei contenuti delle chat per calibrare la pubblicità su misura (perché lo scopo è questo, inserire la pubblicità su Whatsapp) oppure se abbandonare un servizio che ormai fa parte della vita quotidiana di (quasi) ognuno di noi.
La chat, a differenza dell’account di Facebook, è un luogo che contiene informazioni molto più dettagliate perché “spontanee”, dal momento che si tratta di reazioni immediate, conseguentemente anche più interessanti dal punto di vista pubblicitario.
Nella serata di ieri però è arrivata una comunicazione da parte della Società che spiegava che almeno per il momento non ci saranno modifiche ai termini di servizio per i cittadini europei e quindi i dati di Whatsapp e Facebook continueranno a viaggiare su binari paralleli che non si incontrano mai: ci sarà da fidarsi della parola di Zuckerberg?
Non è escluso che l’antitrust europeo decida di chiedere qualche chiarimento in più …
Ne hanno parlato anche su:
https://www.punto-informatico.it/whatsapp-avviso-termini-informativa-privacy/